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Dicono di me..

 

                                         

“ La mente colorata” questo è il titolo di un bellissimo libro che Pietro Citati dedicò ad Ulisse come epigono di eroe curioso. Sempre animato dalla voglia di conoscere ed indagare. Una figura modernissima. Una mente colorata perché esploratrice delle novità.

Questa immagine mi viene in mente osservando le opere di Federica. Dipinti che hanno al centro del loro essere opere d'arte proprio il colore. Non nel senso esclusivo del rutilante cromatismo  che è, comunque, la cifra stilistica predominante del fare arte della Minerva. E' la curiosità e vitalità che emerge dal variegato e favoloso mondo che prorompe dalle immagini che scaturiscono dalla sua mente. Dietro l'apparente semplificazione  grafica delle figure che popolano i dipinti di Federica, c'è proprio questo: la voglia di indagare e mettere a nudo, tra il grottesco, gioioso e graffiante, la vitalità che prorompe dalle sue composizioni. Atteggiamenti che spesso noi assumiamo di fronte a situazioni particolari e di cui non ci rendiamo conto.

Quante volte abbiamo pensato, anche da adulti, di fare cose che richiamassero la nostra infanzia? Ma il più delle volte restano bellissimi sogni. Ecco, I dipinti di Federica portano a galla i sogni di momenti di vita che vorremmo vivere. Quindi anche un'indagatrice del fantastico mondo fatto di: Colore, luce e gioia che senza sapere ci portiamo dentro. Un sano antidoto.

Qui sta il nocciolo della questione: La forma che assumono i protagonisti delle storie illustrate. Superano il realismo ed approdano ad  un mondo colorato ed intrigante che col loro sorriso ironico e accattivante catturano l'osservatore, realizzando quello che è il sogno di ogni artista e che è ambizione di ogni opera d'arte: Stendere quell'invisibile filo magnetico che va dal quadro e  cattura l'osservatore  il quale ne resta ammaliato.

Si osservino a tale proposito i gatti, con il loro essere variegati nelle forme e colori esprimono al meglio quelle che sono le loro peculiarità di amici dell'uomo ma che amano una propria autonomia. Graffiante grinta,sì ma anche complici e coccoloni.

Quella di Federica è, quindi, un'arte favolosa nel senso che descrive un mondo fantastico e, se vogliamo; irreale che scaturisce dall'inconscio, ti aiuta, come accennavamo prima, a liberarti dalle angosce e ti proietta in una dimensione serena e scapigliata.

Non si pensi che la proposta artistica di Minerva propone un mondo senza regole e perennemente in bilico tra la goliardia ed il salutare sberleffo. La scala di sani valori che regolano i rapporti tra le persone  anche all'interno del circuito familiare ci sono eccome, emblematico a questo proposito è il dipinto “ La  mia Famiglia”. Vero e proprio manifesto non solo della sua proposta artistica Ma, penso, anche del suo pensiero di come si sta in una comunità: Con gioia, leggerezza e osservando le regole che tutti devono onorare.

Ovviamente le figure sono trasfigurate nella forma grafica che gli è propria: Gioiose, scanzonate, tutti, comunque recitano a perfezione il ruolo che ad ognuno compete. Il papà e la mamma sono  dipinti in alto, sovrintendono alla famiglia, i figli sono in primo piano che giocano. Una visione serena, gioiosa e tranquilla.

Un mondo popolato da molte varie figure in cui non mancano tenere e toccanti maternità.

L'assenza di paesaggi e oggetti che facciano da sfondo collocano i personaggi in una dimensione atemporale. Quest'assenza sottolinea in modo evidente che la sensibilità artistica di Federica Minerva è rivolta alle persone, agli animali che vivono a stretto contatto con l'uomo ed a quel variegato mondo che è l'umano consesso.

Dal punto di vista stilistico a quale artista del passato può essere accostata la poetica della nostra pittrice? Domanda difficile e complessa.

La storia dell'arte è popolata da molti artisti visionari e che hanno indagato il fantastico e l'irreale nel tentativo di far emergere quel substrato in cui sono riposti i nostri sogni più segreti. Del resto, sin dagli albori, l'obbiettivo dell'arte non è mai stato quello della mera riproduzione del visibile. L'emozione  la bellezza e la speranza ne sono sempre state le mete prioritarie.

In primo acchito si potrebbe pensare ad un artista come il grandissimo “ Il Doganiere” o un Odilon Redon ecc. ma non sono convinto . Penso piuttosto, fatte le debite proporzioni e la diversa cifra stilistica e culturale, a Chagal. Nel senso del tipo di messaggio che veicola: un mondo fantastico popolato da bellezza, semplicità amore per la vita.

Tutto sommato un mondo vero

Vittorio Mosca

Vittorio Mosca: Una pittura colorata

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